In questi giorni mi sono trovata, come tutti, a vivere una situazione un po’ strana sotto tanti aspetti, mi riferisco alle limitazioni, che definirei importanti, di questo periodo.

Il mettermi in macchina per andare a fare un giro al fiume con Misha (la Canona in foto), cosa per noi normalissima, è diventata impraticabile.

Non possiamo!

Ho comunque la fortuna di vivere in campagna, per cui posso permettermi di passeggiare tranquilla per le [abbr title=”strade non asfaltate, di campagna, usate dai mezzi agricoli per muoversi nei campi.”]cavedanie[/abbr] qui intorno a casa.

Leggo sui social cose buffe, tipo persone che portano fuori cani giocattolo o persone che “affittano” il cane per poter giustificare una passeggiata…buffonate direi io!…ma dove finisce la buffonata e dove inizia la “cosa seria”? Perché… davvero!?…ho visto passeggiare, con il cane, nei campi intorno casa, persone mai viste prima…e questo è reale!, è la “cosa seria”.

È possibile che facessero giri diversi prima ed abbiano ora, scoperto la bellezza della campagna, chissà, questo sarebbe una cosa positiva. Più positivo ancora sarebbe ricordarselo bene, quando questa quarantena finirà e la vita tornerà alla normalità, il tempo che abbiamo dedicato a noi stessi, ai nostri cari e ai nostri cani…perché un po’ di lentezza e ed un pò di natura non fanno mica male.

Poi però il pensiero va a chi vive in città, dove gli spazi sono differenti e, di conseguenza, i disagi maggiori. Lì si può uscire se hai il cane, un giretto te lo puoi fare per legge ma davvero non sai dove andare, non ci sono realmente gli spazi necessari, per cui fai poca strada sotto casa, per i bisogni, e poi di nuovo chiusi dentro. Immagino Cani e Persone davvero provate dalla assenza di contatto con la natura, di ambienti aperti, di aria.

Le città, anche in tempi normali, non sono a misura di cane ma direi neanche a misura di persone.[dropcap]Forse è in questo periodo che davvero possiamo rendercene conto.[/dropcap]

Allora, se qualcosa di buono si può prendere da questo brutto evento, se può nascere qualche riflessione e alcune consapevolezze, possono essere riferite all’importanza del tempo, il valore della lentezza e dello spazio. Sarà il nostro tesoro, quando tutto sarà finito.

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