Un giorno, durante una passeggiata, ho notato alcuni cani annusare tutti insistentemente nello stesso
punto mentre i rispettivi proprietari continuavano a parlare fra loro. Qualche cane sembrava spaventato e
poi si è allontanato; altri hanno marcato in modo spavaldo; altri ancora hanno iniziato a seguire una traccia
e se ne sono andati con il naso a terra.
Incuriosita mi sono avvicinata per vedere cosa ci fosse lì di così interessante. Era una fatta di lupo.
Cioè: i cani avevano trovato una traccia del loro antenato, il temibile predatore dei nostri boschi … e noi
umani non abbiamo notato proprio nulla!?!
Spesso siamo attenti a guardare quello che i cani fanno, ma forse investiamo più tempo a fotografare e
riprendere piuttosto che “vedere”, essere realmente partecipi, non solo con il corpo, ma anche con la
mente.
Quando quei cani stavano annusando la cacca del lupo, avranno usato tutti i loro sensi al meglio; quegli
odori gli avranno risvegliato ricordi lontanissimi; saranno stati investiti da una marea di emozioni … e noi
umani … niente! Non solo non eravamo lì con loro, ma non abbiamo nemmeno lontanamente capito cosa
stesse succedendo.
Il cane vive nel qui e ora, e per lui poco importa se a casa trascorriamo ore a riguardare le foto fatte
durante il trekking (sottraendogli ulteriore tempo!) se poi durante un’esperienza intensa non eravamo
affianco a lui nemmeno mentalmente.
Al di là dell’eccezionalità dell’escremento di lupo, spesso ci troviamo in posti fantastici, immersi nella
natura più selvaggia o al parchetto sotto casa, e non riusciamo a cogliere la bellezza come il nostro cane
perché non siamo, mentalmente, con lui … ma in realtà abbiamo un sacco di occasioni. Possiamo farci
guidare dal cane nella ricerca delle tracce di animali, che sia una volpe o un gatto, un tasso o una nutria;
possiamo realmente essere con lui mentre le studia; possiamo fermarci ad ammirare la flora o raccogliere
le erbe di campagna; possiamo proporre noi l’esplorazione di un sentiero nascosto; possiamo arrivare in un
posto nuovo e trovare con il nostro cane una scorciatoia per rientrare a casa o tornare all’automobile.
Per “sentirsi insieme” non è necessario essere vicini fisicamente, ma è indispensabile essere insieme con la
mente.
Durante le nostre escursioni diamo più spazio al riconoscimento della flora e della fauna dei luoghi che
visitiamo, ed è bello vedere come i cani, sentendosi compresi nei loro desideri e interessi, seguono il
gruppo di persone alla ricerca delle tracce, oppure come i cani tendono ad affidarsi di più ad un
proprietario capace anche in un ambiente diverso dalla città.
Essere realmente interessati a ciò che ci circonda, saperci muovere, prendere iniziative importanti,
condividere esperienze con il cane,ma anche avere interessi propri in un ambiente ricco, fa di noi compagni
di avventura capaci e solidi, delle guide interessanti e dei proprietari affidabili e complici … e l’emozione di
sentirsi davvero insieme sarà bellissima, per entrambi!

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