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racconto di Paola Martelli[/toggle]

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Questa è la storia di uno dei cagnotti più misteriosi che abbia mai incontrato. Ci sorprese tutti.

Una mattina mi chiamò un amico. Faceva il rappresentante e per lavoro era capitato nel paese delle bassa Bolognese, vicino a dove abitavo. Mentre visitava un cliente nella zona artigianale aveva incontrato un cagnino. Al bar gli avevano detto che da qualche giorno gravitava lì attorno e gli lasciavano qualcosa da mangiare. Il mio amico mi chiamò perché era in difficoltà: Il cagnino si era infilato nella sua macchina e non c’era verso di farlo scendere.

– Ma buttalo giù!

– Non riesco diventa pesantissimo e si appoggia con tutto il corpo, mi fissa negli occhi tutto triste, ho paura di fargli male e poi mi dispiace. Posso portarlo da te?

– Va bene, una soluzione la troviamo.

In 10 minuti la macchina arrivò. Abitavo in una vecchia casa di campagna, c’era anche qualche familiare, tutti a vedere il piccolo cagnino indifeso . Appena arrivato nel cortile l’amico aprì la porta, tutti erano già pronti a cercare il modo migliore di rassicurare e fare uscire il cagnino. Ma non ce ne fu bisogno. Appena aperta la porta scese trotterellando e iniziò a perlustrare metodicamente il cortile annusando e pisciando, guardandoci distratto, con uno sguardo di sufficienza, cinico e deciso.

Era un bastardino, sembrava un misto tra un Corgi e un Jack Russel. Guardai esterrefatta il mio amico. Non mi sembrava un cagnino in difficoltà, bisognoso di aiuto. Il mio amico disse che non sapeva cosa dire. Aveva cambiato di colpo atteggiamento e anche sguardo. Prima delicato bestiolino da salvare alla “tienimi con te!”, ora cane fiero alla “spostati un po più in la’ che ho da fare!”

Continuò a perlustrare, degnandoci di scarsa attenzione, preso dalle sue attività, nel quale era totalmente assorbito. Ora sembrava soddisfatto, puntò l’esterno del cortile. Ci guardammo, che fare?  Lo salviamo?. Lo sequestriamo in attesa di capire cosa fare?

Il canino ci teneva d’occhio e si capì dallo sguardo che valutava le nostre le nostre reazioni. Appena ci vide confabulare e andare nella sua direzione, allungò il passo lanciando occhiate preoccupate indietro come dire: “Non ci provate!”

Prese deciso la via principale e in pochi secondi scomparve a passo svelto.

Non se ne seppe più niente di Lui, se non qualche avvistamento nel paese successivo. Avrà trovato un altro animo sensibile che gli ha dato un passaggio. Tutti noi abbiamo pensato che avesse un piano… stava girando il mondo sfruttando passaggi e quell’umano senso di protezione.[/toggle]

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