Cani e condominio: una convivenza possibile?

La convivenza uomo-animale spesso può essere fonte di disguidi e dissapori e incrinare i rapporti tra i condomini.

<<Il cane del mio vicino abbaia continuamente!>>

<<Il giardino del condominio non è una toilette per cani!>>

<<L’altra sera il suo cane mi è saltato addosso, se ci fosse stato un bambino?>>

 

L’argomento che affronteremo oggi è:

Il cane abbaia quando viene lasciato solo in casa.

Come vedremo le cause possono essere molteplici e più o meno complesse, noi ne analizzeremo le più frequenti, ma solo la valutazione di un esperto potrà aiutarci a capire qual è il nostro caso.

  1. Insicurezza e incapacità di gestire le proprie emozioni

Molti cani instaurano un rapporto di dipendenza nei confronti del loro proprietario e quando questi si allontana si trovano in uno stato di vera e propria disperazione: cercano di richiamarlo tramite l’abbaio e provano a scaricare lo stress distruggendo tutto ciò che possono, dai loro giochi all’arredo di casa.

In questi casi è fondamentale rivolgersi ad un istruttore cinofilo esperto che possa aiutarci a gestire questi comportamenti patologici.

Tutto questo si può evitare con un corretto inserimento del cane nel nuovo contesto familiare: all’inizio il cane (cucciolo o adulto) ha bisogno di molte sicurezze. È solo, in un ambiente nuovo, non c’è più il suo branco iniziale e ha bisogno di nuovi punti di riferimento, siamo noi a dover assumere il ruolo di base sicura.

I primi giorni non lo lasceremo mai solo, dormiremo accanto a lui nella stanza dove abbiamo predisposto la sua cuccia e lo guideremo nell’esplorazione della casa e degli ambienti.

Lo tuteleremo nei confronti degli estranei che vorranno conoscerlo in maniera troppo invasiva: i cani (di tutte le razze) non amano essere presi in braccio o accarezzati in maniera violenta ed eviteremo anche i luoghi affollati o con odori troppo forti.

Gradualmente inseriremo dei momenti di lontananza, con tempi sempre più lunghi.

È fondamentale che il cane abbia un luogo sicuro: uno spazio dove potersi rilassare e riposare in totale tranquillità, magari masticando uno snack, per questo scopo sono molto utili le cucce chiuse o i kennel.

Quando il cane si trova nel suo luogo sicuro non verrà mai accarezzato, spazzolato o sottoposto a manipolazioni di alcun genere, è uno spazio solo suo dove potrà rifugiarsi quando avrà paura di qualcosa o semplicemente vorrà restare solo.

  1. Cani proveniente da ambienti totalmente diversi dal condominio.

La scelta del cane da adottare deve tener conto dell’ambiente in cui lui è sempre vissuto, per questo dobbiamo preferire quegli allevamenti o rifugi ricchi di stimoli sensoriali (uditivi, olfattivi, ecc.) che più si avvicinano alle condizioni di vita condominiali: rumori e odori sempre diversi.

Sarà comunque fondamentale lavorare in un percorso che favorisca l’esplorazione di oggetti ed ambienti e che consenta una socializzazione adeguata con persone e cani di diverso tipo.

  1. Razze con forti motivazioni territoriali e protettive.

Le razze non sono tutte uguali, le differenze non sono solo morfologiche ma soprattutto motivazionali ed emozionali. Un educatore cinofilo potrà guidarci nella scelta delle razze con un profilo più aperto e fiducioso e che apprezzino la compagnia delle persone e degli altri animali.

Un cane possessivo e territoriale cercherà sempre di controllare l’ingresso degli estranei nella sua casa e solo un percorso educativo ben strutturato ci aiuterà ad evitare che la sua motivazione diventi causa di frustrazione e comportamenti compulsivi.

Così come un cane con un profilo chiuso e insicuro sarà più predisposto ad andare in allerta al presentarsi di stimoli che non conosce, quindi sarà necessario lavorare molto sulla sua autoefficacia e sulle sue abilità.

  1. Razze con alta predisposizione alle vocalizzazioni.

Si tratta di razze selezionate per lavorare in muta e comunicare a distanza, quindi per evitare che ciò accada bisogna fornire loro molte competenze e metodi comunicativi alternativi.

  1. Cani che assumono il ruolo sbagliato.

Il nostro comportamento, la predisposizione del mobilio di casa, così come i rituali della nostra quotidianità, forniscono al nostro amico degli indizi su quale sia il suo ruolo all’interno del branco-famiglia.

Un educatore potrà aiutarci a predisporre la sua cuccia nella zona idonea: eviteremo le porte e le finestre e i luoghi di forte passaggio, sceglieremo un angolo caldo e accogliente, non troppo isolato dal resto della famiglia.

Ci aiuterà a costruire dei rituali chiari e inequivocabili: eviteremo di lasciare sempre a disposizione giochi e cibo e organizzeremo noi una routine giornaliera di uscite e attività condivise.

  1. Cani lasciati troppe ore a casa da soli

Ricordiamo sempre che il cane è un animale sociale, che vive in branco.

Se avremo instaurato una corretta relazione, lui sarà autonomo e competente, in grado di apprezzare i momenti di solitudine ed indipendenza, ma per lui è comunque molto importante condividere la vita con il proprio gruppo sociale.

Per questo dovremmo evitare di lasciarlo per troppe ore a casa da solo e dove fosse possibile sarebbe opportuno portarlo a lavoro con noi. Se le nostre esigenze lavorative non ce lo consentono, è fondamentale rivolgersi a dei pet-sitter professionisti che potranno aiutarci nella gestione della routine quotidiana.

Se decidiamo di vivere con un cane (di qualsiasi razza sia) dobbiamo avere la consapevolezza che lui ha bisogno di vivere da cane: passeggiate in libertà immersi nella natura, esplorazioni con il naso e con la bocca, socializzazioni con i suoi simili e con l’ambiente, sono per lui necessità imprescindibili a cui noi dobbiamo pensare!

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